L'intensità di emissione, misurata in tonnellate di CO₂ equivalente per milione di euro, è aumentata in questi anni, poiché le stesse o simili quantità di emissioni erano associate a un minor output economico. Nel 2022, con la ripresa delle attività turistiche e l'aumento del valore aggiunto prodotto, l'intensità di emissione è diminuita significativamente, tornando sotto i livelli del periodo pandemico. Questo risultato riflette una maggiore efficienza del settore, dove la crescita economica ha superato l'incremento delle emissioni. Tuttavia, l'Italia si posiziona ancora sopra la media europea, indicando margini di miglioramento nella sostenibilità ambientale del turismo. L’indicatore comprende i seguenti gas a effetto serra: CO2, N2O, CH4, HFC, PFC, SF6NF3, tutto in CO2 equivalente. Valori più bassi indicano un minore contributo alle emissioni di gas serra e all'inquinamento atmosferico per milione di euro di valore aggiunto generato dall'ecosistema turistico della destinazione. Tra le attività turistiche quelle che principalmente contribuiscono alle emissioni di gas serra sono i trasporti, gli hotel, i resort e altre forme di alloggio turistico che consumano energia per riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e altre funzioni. Le attività ricreative che richiedono l'uso di veicoli motorizzati, gli impianti di risalita e le attrezzature per lo sci, per citarne alcune. Scopo Fornire una stima di quante emissioni di gas serra sono attribuibili all’ecosistema turistico.